Facendo seguito all'articolo pubblicato nel precedente fascicolo de "Il Santo", l'autore continua qui la ricostruzione delle vicende conservative dell'oratorio di San Giorgio nel corso dell'Ottocento. Viene messo in luce l'apprezzamento che Pietro Selvatico e Giovanni Battista Cavalcaselle dimostrano per il restauro realizzato nel 1837 da Ernst Förster, considerato esemplare. Sono pubblicati i documenti conservati nell'Archivio della Veneranda Arca di Sant'Antonio che consentono di ricostruire nei dettagli le vicende dell'intervento compiuto tra 1871 e 1874 da Guglielmo Botti, prima, e da Antonio Bertolli, poi, dopo l'allontanamento del celebre restauratore pisano.