Con il diffondersi del calvinismo, la grande iconografia religiosa quasi scomparve nei Paesi Bassi. Ugualmente i soggetti sacri si perpetuarono nel Seicento, grazie a queste piccole tavole dipinte per uso devozionale privato.
Rembrandt ne fu un grande interprete e alla mano di un suo allievo è riconducibile l'autore del soggetto francescano. La suggestiva atmosfera chiaroscurata, il brano di natura morta, la fisionomia e l'espressione dei personaggi sono infatti ampliamente documentati nell'opera pittorica e grafica del maestro olandese, della fase giovanile di Leida (1630c.) e poco oltre il 1640. Al contrario l'esecuzione, minuta e levigata, e la luce, oggi offuscata dall'ossidazione delle vernici, rivelano un grado di raffinatezza consono allo stile di Gerrit Dou, il primo allievo di Rembrandt a Leida e caposcuola nella città dei cosiddetti "fijnschilders-pittori raffinati".