Detalles del Artículo
Detalles del Artículo

< Ant.
Sig. >
 
Título Artículo Appunti sulla tecnica esecutiva degli affreschi di Altichiero nell’Oratorio di S. Giorgio in PadovaArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 39 Ser. 2 Fasc.1-2 (1999)
Pagina(s) 415-446
Autor(es) Colalucci , Gianluigi (Autor)
Bartoletti , Daniela (Autor)
Idioma Español;
Resumen Il recente restauro (1995-97) del ciclo pittorico di Altichiero nell'Oratorio di San Giorgio a Padova ha permesso di studiare a fondo la tecnica esecutiva degli affreschi e il modo di operare del cantiere. L'indagine è stata fatta attraverso il rilevamento delle linee e le sequenze delle giornate, dei segni delle incisioni, delle battute di fili, delle impressioni di cordicelle sull'intonaco fresco, dei compassi e delle linee tracciate a mano libera, delle tracce dello spolvero (eccezionale questa presenza in affreschi del 1384), della struttura pittorica, del "ductus" della pennellata, del ricco cromatismo di ogni figura e del disegno delle architetture. Una parte del rilevamento è stato tradotto in simboli e inserito nelle restituzioni grafiche degli affreschi: giornate, spolvero, battute di fili, ecc., ma la parte del rilevamento non trasferibile su basi grafiche, come il "ductus" delle pennellate, è stato affidato alla parola scritta, in attesa che anche per questi rilevamenti si riesca a giungere alla realizzazione, oggettivamente non facile, di un codice normalizzato di simboli. Di ciascuna delle 550 figure delle 22 scene, e di tutte le architetture, sono stati descritti i colori di preparazione, gli impasti cromatici, le caratteristiche delle pennellate, il modo di finire graficamente le figure e il modo di impostare ed eseguire le complesse architetture. La raffinatissima pittura di Altichiero ha la preziosità di una tavola, per questo la sua tecnica, che non è tutta in buon fresco, si avvale anche di accorgimenti, come l'aggiunta di piccole percentuali di "medium" nei pigmenti, atti a prolungare il tempo di lavoro del pittore e a rendere più smaltata la pellicola pittorica. L'uso di sagome nella esecuzione di alcuni volti in questo ciclo è del tutto sporadico: quasi tutte le figure sono state eseguite partendo da un disegno schematico a pennello in ocra gialla, così come voleva la buona regola dell'affresco medievale. Questo lavoro non si propone di trave conclusioni sulla operatività di Altichiero, ma essendo costituito da materiale inedito, prodotto in un momento non facilmente ripetibile, potrebbe offrire allo studioso che volesse occuparsene, elementi di supporto utili ad una ricerca sulle diverse mani che hanno operato nel cantiere di San Giorgio.