L'intervento prende in esame i diversi giudizi espressi in merito agli affreschi del Trecento padovano da critici come Cavalcaselle, Venturi, Longhi, Toesca e altri. Già riconosciuta da Cavalcaselle, la grandezza di Giusto de' Menabuoi fu particolarmente sottolineata da Roberto Longhi. Comune a tutta la critica primo-novecentesca è l'apprezzamento nei confronti dell'arte di Altichiero, mentre Jacopo Avanzi viene in genere ignorato, o fortemente limitato.