Partendo dalla considerazione dei partimenti decorativi della cappella di San Giacomo al Santo l'autore ne rivendica l'ideazione da parte di Altichiero, nell'ambito della sua stretta collaborazione con Jacopo Avanzi. Nella penultima lunetta del ciclo jacopeo, con "I tori che tentano invano di trascinare il corpo di san Giacomo", viene individuata l'esecuzione della cornice da parte di Jacopo Avanzi, che lasciò interrotto bruscamente il lavoro, ripreso da Altichiero. A tale ripresa corrispose un abbassamento dei ponteggi e l'integrazione delle parti basse delle lunette da parte del pittore veronese, ciò che è documentato pure da un pagamento del luglio 1376. La precisazione di tale circostanza permette di avvalorare la testimonianza di un documento bolognese secondo cui Jacopo Avanzi sarebbe morto poco prima, nel maggio 1376.