La relazione vuole mostrare lo stretto legame tra guerra e morte in battaglia dei soldati dell'esercito carrarese, all'interno di una Padova trecentesca sempre più organizzata militarmente, e la nascita di una nuova forma d'arte e committenza. Molte sono le cappelle funerarie che ospitano i monumenti funebri di illustri condottieri all'interno delle chiese di Padova. Erano in Sant'Agostino, le troviamo presso la chiesa degli Eremitani, delle famiglie Cortellieri, Spisser, Dotto, e non ultime al Santo, conservate nei chiostri o in basilica; le più importanti sono la cappella di San Giacomo e l'oratorio di San Giorgio, rispettivamente volute da Bonifacio e Raimondino Lupi. Inoltre all'interno di queste chiese si può riconoscere la presenza dei Carraresi non solo attraverso i monumenti funebri ma anche attraverso una serie di ritratti nascosti riconoscibili attraverso alcuni indizi dati dagli stessi artisti. Ad esempio ritroviamo in San Giacomo Bonifacio Lupi e il Petrarca nella scena del "Consiglio di Re Ramiro" e Francesco il Vecchio da Carrara nella "Decapitazione di san Giorgio" all'interno dell'oratorio.