L'autrice, riallacciandosi a un proprio precedente scritto del 1979, propone l'osservazione del cordiglio francescano nella pittura, nella grafica, nell'oreficeria, nell'architettura e nell'uso delle confraternite dei Cordigeri indicandone originali potenzialità comunicative che oltrepassano il primario ruolo svolto nel sistema vestimentario simbolico francescano. Individua, in particolare, nell'emblema cardiocristologico circondato dalla cintura della Vergine in forma di cordiglio francescano, caratterizzante una tipologia di stampe e immaginette diffuse in Europa nel Seicento e nel Settecento, la significativa fusione delle valenze spirituali, protettive e decorative attribuite al cordiglio.