In questo studio si è cercato di puntualizzare la figura finora non molto considerata, dell"'ingiegnero" veronese Nicolò dalla Bellanda che, quasi sicuramente dopo un soggiorno formativo in Lombardia, svolse la sua attività a Padova nella seconda metà del Trecento (e forse poco oltre). In particolare nella suddetta città egli progettò e diresse a partire dal 1374, per conto di Francesco il Vecchio da Carrara, la ristrutturazione e l'ampliamento del castello ezzeliniano, che comportò fra l'altro la sopraelevazione, con notevoli spunti architettonici, del torrione maggiore. Ma, alla conclusione della sua carriera, potrebbe aver progettato anche la costruzione dei due campanili del Santo. Infine in appendice, si è presa in considerazione la sinopia eseguita dal Pisanello nel Palazzo Ducale di Mantova, che verosimilmente rappresenta il castello di Padova così come poteva apparire nei primi decenni del Quattrocento.