Come noto, il Gruaduale I del Duomo di Gemona, ora custodito presso il Museo Arcivescovile di Udine, insieme agli altri cinque libri di coro, fu acquistato dal convento padovano di Sant'Antonio tra 1343 e 1368. Le aggiunte a margine delle litanie dei santi Prosdocimo (c. 168v) e Giustina (169r) e, di mano diversa, l'invocazione a san Ludovico, confermano che i corali di Gemona non solo sono stati prodotti nello scrittorio del convento di Sant'Antonio a Padova, ma sono stati usati dal coro dei frati finché non fu approntata la nuova serie di antifonari e graduali trecentesca, ancora oggi conservata presso la Biblioteca Antoniana. L'assunzione, in ambito francescano, del culto dei santi patroni della città, introdotto a Padova nel 1295, fornisce un ineludibile terminus ante quem per la realizzazione del Graduale, che può essere ulteriormente precisato in base al confronto con il Graduale, oggi alla Biblioteca Capitolare di Padova, datato 1290, la cui miniatura con la Resurrezione deriva da quella del Graduale di Gemona.