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Título Artículo The symbolic and expressive use of gravity and levity in the Oratory of Saint George in Padua: Altichiero’s debt to GiottoArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 46 Ser. 2 Fasc.3 (2006)
Pagina(s) 385-398
Autor(es) Edwards , Mary D. (Autor)
Idioma Español;
Resumen Negli affreschi dell’Oratorio di San Giorgio a Padova, completati nel 1384, Altichiero fece numerose allusioni agli affreschi padovani della Cappella di Giotto all’Arena, terminati attorno al 1305. Questo lavoro discute il modo in cui Altichiero abbia usato la gravità e la leggerezza, espressivamente e simbolicamente alla maniera di Giotto e l’interesse per la gravità che si ritrova durante il tredicesimo e quattordicesimo secolo negli scritti di Jordanus Nemorarius (talvolta identificato con Jordanus Saxo, che morì nel 1237), Bonaventura, Riccardo di Middleton, Ruggero Bacone, Giovanni Buridan (ca. 1295 - ca. 1358), Alberto di Sassonia (ca. 1316 - 1390) e Guglielmo di Ockham (ca. 1285-1347). Mentre è possibile che Giotto e Altichiero conoscessero attraverso intermediari le ricerche scientifiche sulla gravità e gli scritti di questi autori su di esse, è più probabile che fossero stati ispirati dal pensiero di un altro autore italiano, Dante Alighieri che usò espressivamente e simbolicamente la gravità e la leggerezza nella Divina Commedia. L’articolo esplora l’immaginario di Dante riguardo questi concetti suggerendo come entrambi i pittori possano essersi ispirati alla Commedia nel dipingere le loro opere.