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Título Artículo La salvezza si appoggia alla storia. Una lettura teologica del libro di J. Ratzinger, San BonaventuraArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 48 Ser. 2 Fasc.3 (2008)
Pagina(s) 499-519
Autor(es) Pasquale , Gianluigi (Autor)
Idioma Español;
Resumen L'articolo compie un'attenta ricognizione teologica del celebre libro di Benedetto XVI-Joseph Ratzinger su San Bonaventura, scritto oramai mezzo secolo fa (1959) quale tesi di abilitazione all'insegnamento, ma solo recentemente (2008) rimesso in circolazione, con una nuova traduzione, per il pubblico in lingua italiana. L'Autore prende le mosse dalla teologia della storia di san Bonaventura e, soprattutto, dalla rilettura che il teologo francescano fece del rapporto tra storia e Sacra Scrittura, alla luce dell'interpretazione profetico-escatologica di Gioacchino da Fiore. La progressiva comprensione della Scrittura intesa come Rivelazione – per entrare nella quale non si può prescindere dalla storia – spinse Bonaventura a formulare una teologia della storia, dalla quale si possono trarre, poi, alcune conclusioni di indole cristologica ed ecclesiologica. La prima, dedotta dal confronto teologico critico con le premonizioni dell'abate florense, permette al Dottore Serafico di affermare che esiste un tempo salvifico di redenzione interno alla storia e non meramente rimandabile alla fine dei tempi. La seconda si può rintracciare, invece, antecedentemente all'influsso gioachimita e presenta Gesù Cristo con il suo essere centro del tempo, non nel senso che con la venuta del Figlio di Dio i tempi si siano consumati, ma che, contrariamente, i misteri siano arrivati alla loro pienezza, definendo così il tempo cristiano come tempo ultimo. Con la terza conclusione, circoscritta da Ratzinger, è possibile ribaltare la tesi comune che la rappresentazione cristiana – e per questo inedita – del tempo sia una linea continua, invece che un cerchio: nella misura in cui la visione della successione degli avvenimenti salvaguarda la simultaneità della presenza di Gesù Cristo nel tempo, di cui è centro assoluto, va assunta più opportunamente la definizione circolare, mantenendola distinta da quella greco-ellenistica.