In questa nota sono proposte alcune riflessioni su una vasca, commissionata da Francesco il Vecchio da Carrara nel 1376 e conservata, a pezzi, in un sarcofago in una delle nicchie esterne dell'abside della basilica di Sant'Antonio. Dopo una breve analisi epigrafica sulla classificazione del manufatto, si cerca di ricostruirne storicamente la provenienza e soprattutto di porla in relazione con altri quattro prodotti epigrafici, del tutto analoghi, attualmente conservati presso altri luoghi di Padova. La perfetta rassomiglianza di queste vasche tra loro, porta a ritenere che siamo di fronte ad una produzione seriale, finanziata dal dominus carrarese per manifestare ancora una volta il potere della signoria nella Padova trecentesca.