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Título Artículo Dio e uomo: verità e libertà. La modernità antimoderna di Giovanni Duns ScotoArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 49 Ser. 2 Fasc.1 (2009)
Pagina(s) 49-97
Autor(es) Todisco, Orlando (Autor)
Idioma Español;
Resumen L’obiettivo che con il saggio si persegue è il seguente: porre mano a una lettura del volontarismo di Scoto in termini di libertà creativa, alimento della verità (pluralismo). Incidere su tale razionalità è possibile a condizione che – ed è un principio generale – si pervenga a una gratuità originaria, fontale, che si offre per ciò che è , senza altra finalità , e pertanto in grado di frenare l’istinto possessivo a beneficio di quello oblativo. Non si tratta del bene alternativo al vero, ma del bene come anima del vero, un’anima autentica se gratuita. Che cos’è il mondo se non la forma (verità ) e dunque la disciplina, cui Dio sottopone il suo gesto creativo? e che cosa è ognuno di noi se non la forma che il proprio sogno d’amore viene ssumendo nel tempo? Il vero, rivestimento del bene, e il bene frutto dell’immaginazione creativa, messa in moto dalla volonta` del tutto gratuita di accrescere la festa dell’essere. Questo obiettivo cerco di raggiungerlo attraverso questi momenti: 1. liberare la verità , sia di Dio che dell’uomo, perchè torni a essere funzionale alla libertà creativa, volto autentico dell’essere. La verità della libertà consiste, infatti, nella liberazione della verità dalla rete logica con cui per lo più la pensiamo soffocandola. 2. Mostrare che la logica della libertà – la sua verità – è la logica dell’oblazione, non del possessso; dell’eccedenza, non della proporzione e dell’equilibrio. 3. Infine, l’altezza del progetto impone che si stringa un rapporto vivente con Dio che, rendendosi presente nell’impossibile-per-noi – creazione e redenzione –, rende possibile ciò che per noi è impossibile. La conclusione, cui il saggio conduce, è a) che libertà e ardimento, creatività e rischio sono i segni dell’avventura speculativa, e b) che questa libertà ha senso se progettata nella logica del dono, autentica rivoluzione nella rivoluzione, perchè sempre altra e altrove, rispetto alla ragione.