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Título Artículo Il IV Congresso internazionale scotista (Padova, 24-29 settembre 1976) La collaborazione di padre Pietro Scapin con padre Carlo Balic´Artículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 50 Ser. 2 Fasc.1 (2010)
Pagina(s) 159-176
Autor(es) Poppi, Antonino (Autor)
Idioma Español;
Resumen Il IV congresso internazionale scotista, promosso dalla «Societas Internationalis Scotistica» sul tema «Regnum hominis et regnum Dei», si tenne a Padova dal 24 al 29 settembre 1976 presso l’Istituto Teologico S. Antonio Dottore, dei frati minori conventuali, con l’apertura al Palazzo Centrale dell’Università e una sessione plenaria nella Sala dei Giganti alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Organizzatore e intelligente regista del congresso fu padre Pietro Scapin, del quale viene messa in luce, mediante un carteggio inedito, la più che decennale amicizia e collaborazione con padre Carlo Balic´ nella costituzione della Società scotista, nella preparazione (assieme a padre Adriano Borak) del precedente congresso di Vienna (1970), nella laboriosa gestazione del «Bollettino» informativo e nella conduzione della «Societas Internationalis Scotistica», nonché nella fraterna vicinanza durante la progressiva degenerazione delle condizioni fisiche del medesimo padre Balic´.
Da un’altra lettera di questi a padre Scapin (12.04.73) si viene a sapere che originariamente il IV congresso scotista del 1976, secondo i suggerimenti del prof. Wolfgang Kluxen, avrebbe dovuto aver luogo a München sul tema «de divina acceptatione» dei meriti nella dottrina scotiana e in quella dei riformatori, con due relazioni base: una del prof. Werner Dettloff (per i cattolici) e un’altra del prof. Wolfhart Pannenberg (per i riformati), con un intento schiettamente ecumenico; in seguito, però, una discussione allargata in seno alla Società scotista portò alla scelta di Padova, in considerazione anche delle sue maggiori opportunità logistiche e con un più accessibile ampliamento tematico (Regnum hominis et regnum Dei). Del congresso patavino del ‘76 vengono forniti alcuni dati esterni attinenti il suo svolgimento e qualche cenno ai maggiori apporti teoretici, poi raccolti da padre Camillo Bérubé nei due volumi di Atti, il secondo dei quali concerne la «sectio specialis» dei lavori, dedicata alla «Tradizione scotista veneto-padovana» dal Trecento all’Ottocento: una innovazione, questa, che fece scuola anche per i successivi congressi in altre nazioni.