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Título Artículo La tomba Roselli nel Santo e l'opera giovanile di Pietro Lombardo a Padova e a VeneziaArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 50 Ser. 2 Fasc.2-3 (2010)
Pagina(s) 557-574
Autor(es) Markham Schulz, Anne (Autor)
Idioma Español;
Resumen Un'analisi dello schema della Tomba Roselli rivela sia l'influsso degli scultori fiorentini contemporanei – cioè Donatello, Bernardo Rossellino e Desiderio da Settignano –, come pure l'influenza dell'opera pittorica del Mantegna. Dalla convergenza di questi stimoli emerge uno stile coerente e unico che, data la fondatezza della paternità della Tomba Roselli, costituisce una sicura pietra di paragone, tanto per l'attribuzione a Lombardo di opere recentemente respinte dal suo canone, quanto per una cronologia ragionata delle sue opere giovanili. Queste opere comprendono la statue di Santa Eufemia ad Irsina, che manifesta un'opera di Lombardo coeva alla Tomba Roselli; la Tomba del doge Pasquale Malipiero nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo in Venezia, solo parzialmente antecedente la Tomba Roselli (per l'effigie e il baldacchino) completata in un periodo successivo (per la membratura architettonica con la sua decorazione scultorea); inoltre, quattro Profeti del coro di Santa Maria dei Frari, che dovrebbero essere i primi lavori di Pietro dopo il suo ritorno a Venezia. Questa disposizione cronologica delle prime opere di Lombardo permette la formulazione ipotetica dell'itinerario del giovane scultore, da un apprendistato a Milano, probabilmente alla scuola di Martino Benzoni, a un soggiorno a Venezia nei primi anni sessanta, seguito da una visita a Firenze, con una successiva prolungata dimora a Padova nella metà degli anni sessanta e finalmente, verso il 1470, il definitivo ritorno a Venezia, dove rimarrà fino alla morte.