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Título Artículo La cultura scritta al Santo nel Quattrocento fra produzione, fruizione e conservazioneArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 50 Ser. 2 Fasc.2-3 (2010)
Pagina(s) 361-388
Autor(es) Giovè Marchioli , Nicoletta (Autor)
Idioma Español;
Resumen Per definire meglio nei suoi contenuti generali la fisionomia della cultura scritta al Santo nel Quattrocento è indispensabile partire innanzitutto da una fonte eccezionale, quale quella rappresentata dall'inventario della Biblioteca Antoniana del 1449, conservato nell'attuale ms. 753 della stessa Antoniana. Inventario che segue a quello dell'anno 1396-1397, conservato nell'attuale ms. 752, che riflette l'organizzazione non solo della raccolta libraria conventuale, ma anche quella più generale degli studi al Santo e che ci parla anche delle letture e degli interessi individuali dei singoli frati.
L'altro percorso inevitabile è quello che conduce a osservare, nel concreto, le caratteristiche dei manoscritti, pochi in verità, che sappiamo con certezza o supponiamo con buona probabilità essere stati prodotti all'interno del Santo. E possibile distinguere due tipologie librarie radicalmente diverse, per non dire antitetiche. Alcuni codici rispondono evidentemente alle esigenze di studio di coloro che li hanno commissionati per sé, se non anche copiati da sé. Si tratta di manoscritti di norma cartacei, di medio livello quando non di fattura essenziale, con una decorazione altrettanto essenziale. Altri volumi, invece, all'opposto, sono confezionati con cura, usando magari la più costosa pergamena, ed esibiscono elementi ornamentali preziosi.