La perdita o la dispersione degli archivi dei primi tre secoli del convento e della provincia religiosa del Santo non permettono di delineare con precisione e con una certa completezza il volto umano e spirituale della sua comunità francescana nel Quattrocento; si è cercato di comporre i vari tasselli provenienti dal benemerito Archivio Sartori, integrato da alcuni studi più recenti.
Un primo sguardo innanzitutto è stato rivolto alla situazione edilizia con la costruzione dei quattro grandi chiostri della «cittadella antoniana», quindi si è parlato del numero dei religiosi e delle componenti gerarchiche del convento, dell'accoglienza dei novizi, della formazione degli studenti, della struttura e del funzionamento giuridico della comunità guidata dai padri guardiani e dai ministri provinciali con i rispettivi capitoli; sono stati ricordati poi i non sempre facili rapporti politici con il governo veneziano e quelli più comprensivi con il Consiglio cittadino dei Quattrocento.
Maggiore attenzione è stata rivolta all'insorgenza nel territorio dell'Osservanza, che ha determinato la cessione di parecchi conventi ai nuovi francescani riformati, una visibile tensione tra la famiglia conventuale e quella osservante, con qualche spiacevole riflesso anche nel gruppo laicale del Terz'Ordine, fino all'evidente spaccatura (anche giuridica) tra i due rami avvenuta nel polemico capitolo generale tenutosi a Padova nel giugno 1443, che oppose al candidato papale Alberto da Sarteano l'elezione del conventuale Antonio Rusconi.