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Título Artículo Sul francescanesimo di Antonio, minime riflessioni storiografiche e metodologicheArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 51 Ser. 2 Fasc.1 (2011)
Pagina(s) 187-196
Autor(es) Rigon, Antonio (Autor)
Idioma Español;
Resumen Nell'ampio programma di ricerche presentato nel primo numero della rinata Rivista «Il Santo» (1961) -- più che una riflessione complessiva e sistematica sulla figura storica del Santo, sul significato della sua esperienza in rapporto a Francesco e al movimento francescano delle origini -- si dava spazio all'approfondimento di singoli aspetti relativi alla vita e all'attività di Antonio, in prospettiva strettamente antoniana. Una simile impostazione venne confermata dal silenzio sulla monografia di Jacques Toussaert, Antonius von Padua. Versuch einer kritischen Biographie, pubblicata a Colonia nel 1967, opera molto criticata e criticabile ma che sollevava problemi storiografici e di metodo che meritavano di essere discussi. Perché le questioni „poste dal Toussaert e il collegamento della figura di Antonio con il più ampio movimento religioso del XII-XIII secolo venissero affrontate, diventando una vera e propria linea di ricerca del Centro Studi Antoniani, bisognò attendere la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta del secolo scorso. La svolta si ebbe con la pubblicazione dell'edizione critica dei Sermones e quella delle Vite del santo e con le ricerche condotte in occasione dei centenari del 1981 e del 1995. In particolare il convegno dedicato alle fonti e la teologia dei Sermoni antoniani (1981), aperto da una relazione molto innovativa di Raoul Manselli, fondata sulla tesi di una composizione dei Sermones in Portogallo, quando Antonio era canonico agostiniano, aprì un importante e fecondo dibattito. Né il Manselli né altri hanno però mai tratto le conclusioni inevitabili della tesi sostenuta: se i Sermoni furono pensati e scritti parzialmente o integralmente in terra portoghese, il problema da porsi non è quello della loro francescanità o quello del francescanesimo di Antonio, ma piuttosto quello dell'«antonianità» degli scritti di Francesco e dell'influenza che Antonio può aver avuto sull'esperienza cristiana di Francesco e sull'evoluzione dei Minori dall'originaria fraternitas all'Ordine. L'episcopo meo con il quale, nella lettera del 1223-1224, Francesco si rivolge ad Antonio acquisterebbe ben altro e più concreto significato di quello che gli è stato tradizionalmente attribuito. Vero è tuttavia che, anche nelle ricerche più recenti, la tesi del Manselli non ha trovato riscontri.