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Título Artículo Contributi di teologia e filosofia nella rivista «Il Santo»Artículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 51 Ser. 2 Fasc.1 (2011)
Pagina(s) 33-90
Autor(es) Poppi, Antonino (Autor)
Idioma Español;
Resumen Mediante lo spoglio del centinaio abbondante di volumi nella seconda serie della rivista «Il Santo» (1961-2010), è possibile costatare che i contributi dell'area teologica in essa ospitati nel cinquantennio hanno prodotto un'insperata ricchezza per quanto riguarda la conoscenza della personalità e della dottrina del Dottore Evangelico. Non c'è paragone tra quel che possediamo ora e quello di cui si disponeva antecedentemente: nel succedersi delle annate si nota un crescendo di conoscenza e di approfondimento della vita e del pensiero del santo di Padova. L'edizione critica delle prime «legendae» da parte di padre Giuseppe Abate, dell'antica sermonistica sul Santo curata da padre Vergilio Gamboso, gli studi sull'originario culto liturgico e la recezione della sua figura nella memoria cittadina e nella devozione popolare con la celebrazione di alcuni importanti colloqui interdisciplinari, l'unica ricognizione scientifica del suo corpo dopo quella di san Bonaventura nel 1263, e infine l'analisi storico-critica delle biografie nel convegno del 1995 per l'VIII centenario della sua nascita hanno restituito certezza e completezza alla figura umana e spirituale del giovane canonico di Coimbra misteriosamente attratto nell'alveo del francescanesimo delle origini. Già prima dell'edizione critica dei Sermones dominicales et festivi del Santo (1979) la rivista aveva circuito il pensiero antoniano nelle sue linee generali e in interessanti dettagli con gli apporti dottrinali del suo primo direttore padre Samele Doimi e di altri teologi e biblisti, ma è soprattutto con l'importante congresso internazionale su «Le fonti e la teologia dei sermoni antoniani» del 1981 che l'Opus evangeliorum è stato sottoposto a uno scavo analitico complesso nelle sue radici culturali canonicali e vittorine, negli aspetti strutturali e letterari del sermo, nell'eccedenza delle sue fonti biblico-patristiche, nella primalità dell'intenzione pastorale, nella sovrabbondanza dei suoi richiami alla penitenza evangelica degli ecclesiastici e dei laici, nella sapienzialità della sua dottrina cristologico-mariana e ascetico-mistica. Quest'opera di analisi e di approfondimento è continuata anche in seguito con alcuni studi monografici notevoli che hanno contestualizzato e radiografato il pensiero di Antonio in riferimento alla teologia del suo tempo e alla innovativa spiritualità dell'incipiente movimento francescano, innegabilmente presente nella sua opera. La rassegna dei molti contributi d'indole teologica viene alla fine completata da uno sguardo ad alcuni studi storico-speculativi sull'ininterrotta tradizione scotista che ha dominato nei secoli l'indirizzo dello Studium generale nel convento padovano del Santo; nell'appendice sono elencati i contributi sulla devozione popolare confluiti nella rivista in questi cinquant'anni, testi che documentano l'universalizzazione del «fenomeno antoniano» nel modo attuale.