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Título Artículo Il cantiere architettonico del Santo nel 1310Artículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 51 Ser. 2 Fasc.2-3 (2011)
Pagina(s) 365-379
Autor(es) Valenzano, Giovanna (Autor)
Idioma Español;
Resumen L'intervento si propone di rimeditare sulle ipotetiche fasi duecentesche e di primo trecento della basilica di Sant'Antonio che sono state proposte negli studi. La perdita dei libri di fabbrica del cantiere preposto alla costruzione dell'edificio, relativamente al periodo qui considerato, rende molto problematico delineare lo sviluppo delle vicende costruttive della chiesa. I documenti a disposizione sono diversi e di vario genere, nati tutti per altri scopi, che solo indirettamente offrono alcuni dati in possibile relazione con le fasi edilizie. In particolare, vengono ampiamente discussi i contenuti e l'attendibilità della Visio Egidii del giudice padovano Giovanni da Nono, che descrive la basilica antoniana nel suo aspetto agli inizi del trecento. Dall'analisi della struttura architettonica, in particolare dei sottotetti e dello straordinario sistema dei percorsi che permetteva, e ancora permette, di percorrere tutto l'edificio all'interno e all'esterno, viene sottolineata una certa unità progettuale e la possibilità che il sistema delle cupole possa essere stato realizzato prima e non dopo il 1310. L'espressione «varia et inmensa mutatio», contenuta nell'indulgenza del vescovo Manfredo, viene collegata alla creazione del deambulatorio e delle cappelle radiali, che fanno assumere all'edificio il tipico schema della chiesa di pellegrinaggio.