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Título Artículo Il Crocifisso di Santa Maria dei Frari e i suoi epigoniArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 53 Ser. 2 Fasc.1-2 (2013)
Pagina(s) 93-107
Autor(es) Markham Schulz, Anne (Autor)
Idioma Español;
Resumen L’imponente Crocifisso sopra l’entrata agli stalli del coro di Santa Maria dei Frari non è solo il più bel Crocifisso veneziano del periodo giunto fino a noi, ma la sua influenza fu straordinaria: sue imitazioni e derivazioni sono diffuse in Veneto, Istria e Dalmazia. Le date 1468 e 1475, inscritte rispettivamente sugli stalli del coro e sul septo, ne costituiscono gli estremi cronologici. Non c’è ragione di supporre che la
Croce non sia stata realizzata per il sito che occupa. Se il suo autore fosse un italiano influenzato da modelli tedeschi o un tedesco immigrato adattandosi a prototipi italiani, la nostra attuale, e sfortunatamente lacunosa, conoscenza di esempi non mi permette di stabilire. Due Crocifissi inediti a Venezia, a Sant’Elena e in Collezione Mestrovich, possono essere assegnati allo stesso maestro. Molto vicino ma non così di alta qualità è il Crocifisso di Villa Felissent a Villorba, probabilmente dalla chiesa trevigiana dei Santi Cristina e Parisio. A questo gruppo appartengono anche i Crocifissi in Sant’Antonio in Polesine di Ferrara, San Bartolomeo a Puos d’Alpago (Belluno), Ognissanti a Pellestrina (Venezia) e San Lorenzo a Padernello (Treviso), come altri. Due Crocifissi, più lontanamente relazionabili e probabilmente di un intagliatore tedesco stanziato a Venezia, spiccano per qualità e forza espressiva: sono i Crocifissi in Sant’Agostino a Perugia, acquistato tra il 1496 e il 1499, e il Crocifisso della chiesa veneziana di San Pietro in Castello, spostato dall’Istituto di Maria Ausiliatrice nel sito dell’antico ospedale dei Santi Pietro e Paolo.