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Título Artículo Infaticabile Bonvicino. Due Crocifissi ritrovati, un restauro e considerazioni sui procedimenti di bottegaArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 53 Ser. 2 Fasc.1-2 (2013)
Pagina(s) 81-91
Autor(es) Castri, Serenella (Autor)
Idioma Español;
Resumen La scoperta sul sempre stimolante mercato antiquariale di un Torso di Crocifisso di piccole dimensioni, dagli inequivocabili tratti stilistici collegati all’autografia di Antonio Bonvicino, e il suo restauro, danno lo spunto a una riconsiderazione del catalogo e dei documenti correlati a questo scultore in legno a cavallo tra fine Tre e primo Quattrocento veneziano, specializzato nella realizzazione di Crocifissi non solo monumentali. La sua produzione si snoda con lievi, ma significative tappe evolutive, a partire dall’unico punto fisso della sua cronologia, il Crocifisso, firmato, per la parrocchiale di Casteldimezzo (Pesaro), dipinto dal conterraneo Jacobello del Fiore, e databile o intorno al 1406 o 1409. Fedele alla tradizione formale del Trecento veneziano, Bonvicino si dimostra tuttavia capace di vivificarla con un naturalismo
e un’eleganza aggiornati sugli esiti del Gotico Internazionale lagunare. Dal testamento della sorella del «Bonvixin», aprile 1388, si potrebbe evincere una partecipazione alla vita della sua bottega del fratello Victor e della zia paterna, Colota, che risulta essere una «pictoressa» forse, dunque, responsabile della veste policroma di (almeno alcuni tra i) Crocifissi bonviciniani. Si segnala poi un nuovo importante e
monumentale Crocifisso di mano del grande intagliatore, bisognoso di restauro e valorizzazione, oggi (ma non ab origine) issato al centro dell’abside del duomo di Muggia.