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Título Artículo Gregorio Camposampiero (1384-1450), il figlio del «callegaro» finanziatore della ricostruzione della chiesa e del convento dei francescani a CamposampieroArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 54 Ser. 2 Fasc.1 (2014)
Pagina(s) 67-121
Autor(es) Martellozzo Forin, Elda (Autor)
Idioma Español;
Resumen Tra il 1425 e il 1440 Gregorio Camposampiero assunse l’impresa di ricostruire chiesa e convento di San Giovanni e «inventò » l’oratorio del Noce. La biografia di Gregorio era già nota a grandi linee; qui viene ricostruita passo passo grazie a innumerevoli documenti notarili. Gregorio crebbe in una famiglia impegnata nel commercio delle calzature: il padre Giovanni, che era probabilmente il responsabile della ditta nella quale operavano anche Bartolomeo e Liberale, rispettivamente zio e fratello di Gregorio, fu sempre noto con l’appellativo di «callegaro». Ma era un «callegaro» che operava su vasta scala e poteva disporre di mezzi finanziari non comuni se alla sua morte lasciò un patrimonio immobiliare di oltre settecento campi. Gregorio abbandonò presto pellami e scarpe, si iscrisse all’arte della lana e aprì una bottega di stoffe in piazza, al pianoterra del palazzo comunale padovano; contemporaneamente cominciò a interessarsi alla gestione dei dazi, nei quali, chiusa l’esperienza di drappiere, avrebbe impegnato enormi capitali. La sua fortuna cessò di colpo nel 1439, quando fu scoperta una congiura filocarrarese i cui capi erano Giacomo Scrovegni e il figlio di Gregorio, Nicolò . Gli ultimi dieci anni di vita Gregorio li trascorse in Canea, lontano dai commerci e dagli incarichi pubblici padovani. Della sua opera frenetica restavano i monumenti di Camposampiero: la chiesa e il convento, fatti ricostruire a partire dal 1425 e poi dotati con beni immobili, e l’oratorio del Noce che aveva fatto erigere sul luogo dove aveva radici il maestoso noce tra i cui rami, in una celletta costruita da Tiso Da Camposampiero, aveva meditato sant’Antonio.