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Título Artículo I Da Camposampiero. Una Domus magnatizia nella Marca dei ComuniArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 54 Ser. 2 Fasc.1 (2014)
Pagina(s) 39-54
Autor(es) Bortolami, Sante (Autor)
Idioma Español;
Resumen Sono proposte alcune linee generali e qualche considerazione più specifica sulle vicende della famiglia Da Camposampiero nel periodo tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIV. A proposito della parentela tra Da Camposampiero e Da Romano esamina un documento del 1085 in cui compare il toponimo Treville, localita` in cui le due famiglie vantavano beni a lungo contesi.
Esamina la citazione di Rolandino che pone i Da Camposampiero tra le quattro casate più importanti della regione: i Da Camposampiero non potevano stare allo stesso livello degli Este, dei Da Camino e dei Da Romano, ma per il padovano Rolandino erano i campioni della libertà e del partito guelfo. Inoltre erano famiglia di antica nobiltà , proprietaria di beni tra il Bassanese, il Trevigiano e il Padovano. Erano fondatori e benefattori di chiese e monasteri. E con il loro forte castello occupavano una posizione strategica di cerniera tra i territori trevigiano e padovano.
Per qualche decennio i membri del potente clan dei Da Camposampiero tennero un piede a Treviso e uno a Padova; e, pur restando esponenti del baronato legato all’imperatore, furono anche capifila degli interessi dei Comuni. Nel serrato gioco politico tra comune cittadino e grandi famiglie magnatizie, i Da Camposampiero si schierarono accanto ai marchesi d’Este e diventarono una delle colonne portanti di quel partito. Il loro astro decollò su scala sovraregionale grazie a Tiso, che fu vicario di Azzo d’Este nella Marca di Ancona. Nonostante fossero ricchi di terre, dovettero spesso far i conti con la mancanza di denaro contante: ma il loro prestigio non ne fu toccato, perchè erano nobiles consueti, uomini di antica inossidabile nobiltà. Pur se furono colpiti da leggi antimagnatizie e nonostante alcune difficoltà familiari, i Da Camposampiero rimasero dei piccoli signori, potenzialmente mine vaganti: nel loro castello non si insediò mai un capitano inviato da Padova a esercitare giustizia. Superata la straziante parentesi ezzeliniana, la famiglia torno` in auge: furono decenni di incarichi in diversi luoghi a diversi personaggi della famiglia; fino a che non esplosero lotte intestine: e allora la famiglia perse, straziata.