Nel corso di questa seconda parte della nostra analisi, ci siamo potuti familiarizzare con le tappe essenziali dell'itinerario mistico di sant'Antonio: la sensibilità , con la dottrina dei sensi spirituali, di tradizione origeniana; il ruolo de l'affettività , del desiderio, della quies ; la visione di Dio in speculo et aenigmate, anticipazione della facie ad faciem, promessa agli eletti e il « tocco mystique », caro a san Giovanni della Croce e a san Francesco di Sales. Ci siamo ugualmente confrontati con due problematiche indissociabili dall'expé rienze mistica cristiana : la necessaria complementarità tra vita attiva e vita contemplativa ; e la nozione di precarietà , per la quale la contemplazione non é «ad arbitrium contemplantis» ma puro dono della grazia che lo Spirito distribuisce «a chi vuole, quando vuole e come vuole». Alcuni excursus ci hanno permesso di confrontare l'originalità di Antonio con i suoi maestri, in particolare Gregorio e Bernardo.