L’incarnazione dell’Infinito secondo Duns Scoto e la modernita`. Verso una «nuova Scuola scotista»? Tre i passaggi della ricerca. Il primo riguarda la tesi di Duns Scoto secondo cui Cristo e` il primum volitum, e cioe` tutto cio` che Dio vuole e` in rapporto all’incarnazione dell’Infinito, Dio e uomo insieme, capace di amore supremo e di suprema adorazione. Il secondo passaggio riguarda la versione della Scuola scotista. Se Scoto parte da Cristo cui tutto e` funzionale, la Scuola scotista parte dalla creazione, e considera Cristo suo coronamento e anzi sua medicina e rimedio, ragione della sua umanizzazione. Il peso del suo contributo sta nell’aver assunto come guida il «principio di ragion sufficiente», introducendo come prioritaria la luce della ragione, non piu` causa di divisione o motivo di condanna, ma fonte di costruzione, propria della modernita` . Il terzo passaggio riguarda l’auspicata nuova Scuola scotista perche´ proceda alla reinterpretazione dell’eta` contemporanea e della sua dinamica alla luce della versione originaria di Scoto, secondo cui l’incarnazione dell’Infinito e` l’evento fondatore, cui ogni altro e` funzionale. E` questo l’evento decisivo, grazie a cui recuperare la dinamica dell’essere, la sua strutturale apertura a un futuro indefinibile, ma pieno di senso, e insieme mettere in crisi la logica tendenzialmente totalitaria delle scienze.