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Título Artículo Jacopo da Montagnana e il ‘‘Cristo passo’’ della basilica di Sant’Antonio. L’affresco e l’indulgenza
Artículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 58 Ser. 2 Fasc.1-2 (2018)
Pagina(s) 101-136
Autor(es) Baldissin Molli, Giovanna (Autor)
Idioma Español;
Resumen L’articolo indaga i diversi significati, la storia critica e la committenza di un affresco ubicato nella controfacciata della basilica di Sant’Antonio a Padova. L’opera raffigura Cristo passo, Maria, Giovanni, le pie donne e d’intorno gli strumenti della Passione, un soggetto molto diffuso in tutta Europa, e non di rado caricato di significati connessi con la meditazione personale e il pellegrinaggio virtuale. Tradizionalmente, nel Medioevo, l’immagine del Cristo passo veniva associata all’indulgenza per le anime del purgatorio, mediante la recitazione di particolari preghiere, attribuite (ma senza fondamento) al papa Gregorio Magno. Difatti nella parete soprastante la nicchia, dipinta a finto marmo, si trova una targa con un’iscrizione che riporta l’indulgenza di 30.000 anni e 23 giorni, per quanti avessero recitato le preghiere credute di Gregorio Magno, che sono state dipinte, pur in epoca piu` tarda, sulla parete ad angolo con l’affresco. La targa ricorda anche il nome del pontefice ‘‘Sisto’’, da intendersi come Sisto IV, francescano e papa dal 1471 al 1484, data da intendersi come ante quem per l’esecuzione dell’affresco, qui ricondotto alla mano di Jacopo da Montagnana. Ulteriori indicazioni potrebbero venire dall’identificazione dello stemma.