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Título Artículo Indagini diagnostiche innovative e non invasive alla scoperta di un affresco di Giotto a lungo dimenticatoArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 61 Fasc. 3 (2021)
Pagina(s) 393-406
Autor(es) Artioli, Gilberto (Autor)
Ricci, Giulia (Autor)
Idioma Español;
Resumen Tra il XIV e il XVI secolo, artisti e viaggiatori, come Lorenzo Ghiberti e Giorgio Vasari, fanno riferimento alla presenza di un grande affresco dipinto da Giotto e dalla sua scuola nella grande sala capitolare, situata all’interno del complesso di Sant’Antonio di Padova. Apparentemente, l’ultima volta in cui è stato visto l’affresco giottesco risalirebbe al 1537, prima di essere poi coperto da una scialbatura. Dopo i ritrovamenti, nel corso dell’Ottocento, degli affreschi originari sulle fasce laterali della parete est e sulle pareti nord e sud, a partire dal 1914 furono rinvenuti due frammenti di una Crocifissione nella fascia centrale della parete est, visibili ancora oggi, per cui l’affresco giottesco potrebbe trovarsi ancora parzialmente sotto la Finta architettura dipinta da Lorenzo Bedogni nel 1643. Nonostante la sorprendente scoperta, indagini approfondite e moderne non sono mai state effettuate per confermare l’esistenza dell’affresco originario. In questo contesto, nell’ambito del progetto Europeo IPERION CH1, sono state proposte e coordinate dal Centro CIRCe di UNIPD nel periodo 2016-2020 diverse indagini per verificare la possibile presenza del dipinto giottesco sotto la copertura seicentesca, e per definire lo stato di conservazione degli intonaci e dei dipinti della sala capitolare. La strategia multi-disciplinare utilizzata comprende anche tecniche innovative portatili e penetranti, quali l’interferometria laser (DHSPI), le immagini in spettroscopia TeraHertz (THz), la termografia infrarossa stimolata (SIRT), il radar penetrante (GPR), le quali hanno permesso di estendere lo studio all’interno degli strati dell’affresco. I dati ottenuti mostrano che non c’è alcuna evidenza di aperture o discontinuità all’interno della muratura che possano indicare passaggi o rimodulazioni architettoniche; inoltre lo stato di conservazione degli affreschi e delle murature è stato valutato, gli strati sottostanti sono stati datati, ed è stato possibile definire che in base ai dati diagnostici è probabile che estese porzioni intatte degli affreschi originali giotteschi siano ancora presenti in attesa di essere riscoperti.