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Título Artículo Stato delle Province francescane al tempo di frate Elia (1221-1227 / 1232-1239). Il caso della «Provincia di Romagna» nelle fonti agiografiche antonianeArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 62, Fasc. 1 (2022)

Pagina(s) 35-76
Autor(es) Sancricca, Arnaldo (Autor)
Idioma Español;
Resumen Le fonti agiografiche collocano l’arrivo in Italia di Antonio da Lisbona in coincidenza di un capitolo generale, tenutosi alla Porziuncola, che gli studiosi collocano nel 1221 e riferiscono della successiva affiliazione del frate Portoghese alla provincia di Romagna. L’esistenza di questa provincia, tuttavia, non è confermata da nessun documento, sicché ad oggi l’identificazione proposta dà per scontati i confini delineati dal Provinciale vetustissimum (1334-1343), un documento che colloca la custodia di Forlì in provincia Bononiensis, istituita nel 1272. Poiché al tempo di Francesco il Nord Italia ricadeva sotto un’unica provincia detta di Lombardia, finora è stata data per acquisita l’affiliazione del futuro Antonio di Padova a questa provincia, a partire dal presunto ruolo di ministro, attribuito a frate Graziano, che condusse Antonio in Romagna. Effettuando uno studio comparato, condotto sull’Assidua e sulle prime fonti antoniane, emerge tuttavia una realtà ben diversa: il ruolo di Graziano non solo era circoscritto alla Romagna, ma lo stesso non aveva determinati poteri che la Regola conferisce a un ministro, fermo restando che l’autore dell’Assidua mai attribuisce alla Romagna il titolo di Provincia. Sarà Giuliano da Spira ad assegnare a frate Graziano il ruolo di provinciale, mentre ad attribuire alla Romagna il titolo di provincia sarà il redattore del Dialogus de gestis (1245-1247), memore del fatto che, al tempo di frate Elia (1232-1239), la provincia della Marca di Ancona fu divisa in due, con la parte a Nord del fiume Esino ricadente nella cosiddetta «Romània» bizantina. Al tempo di Francesco la Provincia Romandiole non faceva parte dello Stato della Chiesa e, considerando che i frati tendevano a far coincidere i confini delle province francescane con quelli di una o più province ecclesiastiche, dal Liber Cancelleriae Apostolicae risulta che la Provincia Ecclesiastica delle Marche si estendeva verso Nord, fino a inglobare le diocesi di Rimini e Cesena. Visto che Antonio, a norma della Regula non bullata, fu inviato dal suo provinciale in terra di Romagna, ne dobbiamo dedurre che ante annum 1272 la custodia romagnola, facente capo al convento di Forlì, dipendeva dal ministro provinciale delle Marche.