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Título Artículo Memorie autobiografiche patavine del professor Lorenzo Cima. I rapporti con il padre Stanislao Sgarbossa ofmconv: un cappellano sul crinale antifascismo-anticomunismo (1943-1948)Artículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 59 ,Fasc. 3 (2019)

Pagina(s) 471-503
Autor(es) Cima, Lorenzo (Autor)
Idioma Español;
Resumen Intrecciando la propria biografia con quella del francescano conventuale padre Stanislao Sgarbossa, l’autore fa scorrere con intensa emozione dapprima gli anni della propria adolescenza e prima maturità dagli studi liceali alla laurea in medicina, narrando il tormentato periodo bellico (1940-1945) in una Padova contesa dalle opposte formazioni militari nazifasciste e partigiane, lacerata dai bombardamenti aerei, animata dall’eroismo di molti laici e sacerdoti nonostante l’incertezza della gerarchia ecclesiastica. Rivivendo poi l’immediato periodo post bellico, ricco di amicizie e di collaborazioni con eminenti figure del mondo dell’Azione cattolica e della Democrazia cristiana della città , le tensioni politiche tra cattolici e comunisti fino agli anni Cinquanta del Novecento, egli sottolinea la sua netta presa di distanza dalla omologazione di alcuni dirigenti tra fede cattolica e impegno politico nella Dc, e sebbene alquanto isolato, conservando pero` il rispetto delle idee e sincere amicizie personali. Questa sua rievocazione biografica cittadina è sempre collegata con i grandi avvenimenti della società italiana ed europea, della diplomazia e della guerra mondiale, dei movimenti civili e religiosi del tempo con abbondanti e precisi riferimenti storici. Formatosi spiritualmente nella fede nel quartiere allora periferico di Arcella presso la parrocchia e l’oratorio S. Antonio, il giovane Cima incontrò l’assistente padre Stanislao, legandosi a lui con stima e affetto, partecipando alle sue varie iniziative apostoliche, ricordando alla luce del Diario di Maria Teresa Rossetti il suo delicato e sofferto servizio di cappellano della II Brigata Nera Mobile ‘‘D. Mercuri’’ negli ultimi mesi di guerra, nonche´ il suo appoggio al gruppo della cosiddetta ‘‘Armata bianca’’ che raccoglieva e distribuiva armi ai comitati civici delle parrocchie per fronteggiare una probabile rivoluzione nel caso di vittoria del Fronte popolare social-comunista nelle elezioni del 18 aprile 1948.