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Título Artículo E il cielo per giaciglio. L’ultima tavola di sant’AntonioArtículo de Revista
Parte de Il Santo : Rivista francescana di storia dottrina arte.
Año 62, Fasc. 2-3 (2022)

Pagina(s) 361-381
Autor(es) Baldissin Molli, Giovanna (Autor)
Idioma Español;
Resumen Il recente restauro ha restituito una buona leggibilità alla tavola raffigurante Sant’Antonio stante con giglio e libro, firmata da Andrea da Murano e datata 1486, che si ritiene essere sempre stata conservata nel santuario antoniano di Camposampiero. La letteratura sul dipinto è relativamente poca e la tradizione che individua nel supporto ligneo l’ultimo letto in cui sant’Antonio si sdraiò è riportata dagli scrittori della metà dell’Ottocento in avanti, di prevalente area locale. Sono sconosciute le ragioni precise che presiedettero alla scelta di far dipingere la tavola-letto, e si propone qui di riconoscere nella pittura la modalità di trasformazione e valorizzazione della tavola-reliquia. La pittura avrebbe avuto cioè la stessa funzione dei contenitori preziosi rispetto alle piccole particelle conservate al loro interno.
Gli studi più recenti sul pittore Andrea da Murano hanno sottolineato la sua operatività anche nel campo dell’intaglio ligneo, già documentata a Venezia, nel coro della chiesa di San Zaccaria. Sono sconosciuti i motivi per cui intorno alla metà del nono decennio Andrea si stabilì a Castelfranco Veneto, ma da quel momento in avanti fu attivo nei centri del territorio fra Treviso e Padova, fornendo di pale d’altare le parrocchiali, con esiti talora molto alti, come nel caso della pala di Trebaseleghe, in cui il linguaggio imparato a fianco di Antonio e Bartolomeo Vivarini – autori molto attivi nelle chiese dell’Osservanza Francescana – è declinato accogliendo spunti anche dalla pittura cimesca.