La dottrina aristotelica dell’individuazione per mezzo della materia e la distinzione tomistica tra la materia e la «materia signata» viene criticata da Giovanni Duns Scoto in base all’assunto che nulla che appartiene alla essenza di una realtà individuale può servire per determinarne la natura individuale. Pertanto, per il doctor subtilis l’«ultima realitas entis» non può essere colta per mezzo dei costituenti essenziali dell’individuo e anzi non puo` essere conosciuta in questa vita. Edith Stein sembra accogliere queste critiche al tomismo quando sostiene che il principium individuationis deve essere trovato fuori della species alla quale l’individuo appartiene e che, in fine, la differenza essenziale dell’individuo non è veramente comprensibile.