Il legame saldissimo tra Padova, Università e Santo induce a cercare le tracce del rapporto costante e proficuo tra il convento e la città, tra il convento e l'Università.
Il complesso antoniano sorgeva in un luogo che pareva assediato da insediamenti universitari ed era meta quotidiana di studenti che intrecciavano relazioni culturali e religiose con i frati. Il convento si apriva a questi giovani forestieri e ai cittadini, singolarmente o in massa, come accadeva per le solenni cerimonie, le forti predicazioni e le emozionanti esecuzioni musicali. Cultura teologica e musicale e abilità predicatoria erano frutto di un solido curricolo scolastico che iniziava in tenera età e poteva proseguire fino alla laurea. Esempio dell'importanza attribuita allo studio dai francescani fu la predica di san Bernardino agli studenti padovani nel 1423: essa offrì piccole perle di saggezza per la vita degli studenti, ma levò anche alta la lode della scienza, teologica anzitutto, per la conoscenza del mondo e degli uomini e sottolineò il valore sociale della conoscenza, conseguibile con l'impegno quotidiano sui libri di antichi e recenti autori.